Il Concilio di Melfi del 1059: un attacco all'Ortodossia

 Il Primo Concilio di Melfi nel 1059 fu, per certi versi, la vera conferma dello scisma del 1054, e ben più grave per le sue conseguenze sul destino della penisola italiana dal punto di vista ecclesiastico.

Ricordiamo i fatti politici che furono di ispirazione al Concilio. I Normanni avevano invaso l'Italia. Prima in Campania, poi in Lucania e in Calabria, diverse compagnie di ventura normanne, capitanate da due casate nobili rivali -gli Altavilla e i Drengot - che si intrufolano nei vecchi despotati longobardi o nel territorio bizantino, per iniziare poi con una serie di fortunati assedi a letteralmente spodestare secolari dinastie longobarde, come i Duchi si Salerno o di Benevento o di Capua, e infine a imporsi come  signori della zona. Il papa Niccolò, l'abate Desiderio di Montecassino, il cardinale Umberto di Silva-Candida (già noto per il disastro del 1054) e il buontempone di Ildebrando di Soana, cardinale e futuro papa Gregorio VII, sono i protagonisti di parte ecclesiastica. 

Questi aboliscono il privilegium ottonianum, ovvero l'ultima grande presenza imperiale nella Curia Romana (il documento  stabiliva che l'elezione papale dovesse avvenire soltanto con il consenso dell'Imperatore del Sacro Romano Impero e alla presenza di suoi rappresentanti). Poi, impongono il celibato per i preti su tutto il Mezzogiorno e impone di non recarsi presso chiese dove ci sia un prete sposato. Questa regola non sarà universalmente accettata né posta in essere come vincolante almeno fino al XV secolo, quando gli ortodossi saranno sempre di meno e senza strutture a sostenerli. 

Inizia anche il processo di conversione delle chiese rimaste fedeli agli ortodossi.  Il pontefice depone Giovanni, arcivescovo di Trani, già ambasciatore a Costantinopoli, ove aveva ottenuto il titolo di sincello (vicario generale) da Isacco I Comneno. 

Nonostante sia sotto il dominio bizantino, l'arcivescovo Nicola di Bari giura fedeltà al papa e questi gli concede dei monasteri e delle pievi con relativa giurisdizione.

Per noi ortodossi, l'alleanza normanni-papato rappresenta l'inizio della fine nel sud Italia. Che lo si creda o meno, i longobardi, combattendo per l'indipendenza sia ecclesiastica che territoriale, sono gli ultimi difensori della libertà ortodossa in Italia. 

In foto, il castello di Melfi (Basilicata), sede del Concilio.

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