Perché un italiano che cerca la spiritualità autentica dovrebbe diventare Ortodosso, piuttosto che abbracciare il tradizionalismo cattolico-romano, o una congregazione protestante? E soprattutto, perché dovrebbe cercare di mantenere viva la tradizione latina, e non solo passivamente unirsi ad una chiesa "bizantina"?
Io sono profondamente grato al mondo ortodosso "standard" per avermi accolto e dato la luce del Battesimo. Mi sono battezzato in Grecia, ora vivo in Romania (al momento). Amo e rispetto la divina liturgia bizantina e mi unisco con piacere alle feste, ai sabati e alle domeniche al culto pubblico coi miei fratelli di fede. Ma a casa, nell'alcova della mia preghiera privata, recito le Ore e gli altri uffici secondo la venerabile tradizione latina del primo millennio (che ho tradotto in italiano), alla quale sono legato per cultura, per DNA, per affiliazione. Un giorno spero che anche in Italia ci saranno chiese di rito occidentale ortodosso, come già accade in America, in Inghilterra, in Francia, in Germania, perfino nelle Filippine e in Norvegia. Molti occidentali come me, convertiti alla fede dei primi secoli, continuano a pregare come si prega(va) a casa loro nei primi secoli dell'Era cristiana, fino al terribile scisma del 1054.
L'Ortodossia non è legata ad un popolo, ad una lingua, ad una serie di correlazioni con pretese nazionalistiche - anche se purtroppo spesso, nella quotidianità, ne facciamo esperienza - ma è semplicemente la via verso la Verità, che è il Signore Gesù Cristo, il quale ha parlato ad ogni popolo, ad ogni nazione, ad ogni cultura. Il compito dei cristiani, l'opera buona, come la chiama il Vangelo, è la Salvezza che si ottiene con la comunione con Dio.
La salvezza la si ottiene appartenendo al Corpo di Cristo, che è la santa universale apostolica unica Chiesa di Cristo, la quale, mai allontanatasi dall'insegnamento apostolico, professa e insegna la vera via dell'unione col Signore, tramite la pratica rituale, l'osservanza della divina legge, l'appartenenza alla comunità dei credenti. Nella Chiesa primitiva, che deve rimanere il nostro modello supremo di comunità, ogni luogo viveva la fede nell'unità dogmatica, ma nella ricchezza della pluralità rituale e liturgica. In questo, le varie comunità regionali hanno generato, nel corso dei secoli, importanti variazioni del sacrificio eucaristico e delle lodi quotidiane, concorrendo in una splendida gara alla virtù.
Essere "ortodossi occidentali" o "ortodossi latini" significa abbandonare l'eresia papista e vivere in comunione con la Chiesa di Cristo, che è l'una, santa, universale, apostolica. Occorre quindi lasciare da parte anche una serie di orpelli culturali che ci sono stati imposti dal papismo, come il culto di alcuni non santi, o alcune supposte apparizioni, oppure la recita di alcune preghiere non conformi allo spirito dei Padri. Quest'opera innanzitutto interiore di purificazione del nostro passato spirituale sfocerà poi nella grazia di appartenere alla cristianità incorrotta degli Apostoli e dei loro successori.
La Chiesa Ortodossa permette lo sviluppo di comunità di rito occidentale - come vengono chiamate - ma non fornisce alcun tipo di supporto economico, al momento. Questo significa che dobbiamo, per ora, farci carico della missione. Se davvero amiamo Cristo e vogliamo essere in comunione con Lui, dobbiamo farci forza e riunirci, organizzarsi, costruire cappelle o chiese, o quantomeno adibire luoghi di culto, e iniziare la nuova evangelizzazione nella terra dei nostri padri.
Che Dio compia in noi ciò che ha iniziato, e ci benedica con la sua grazia.
Purtroppo allontandosi dalla Fede Cattolica ed Ortodossa per seguire gli scismatici ed eterodossi orientali non si potrà mai vivere nel Plenum della Fede. Con deferenza e massimo rispetto dei singoli. L'eresia eterodossa da Fozio in poi non porta alla Salvezza eterna
RispondiElimina