San Gregorio Magno (+604), papa di Roma, riformò e compose i libri liturgici in uso nella Chiesa Romana e quindi nella gran parte del mondo latino; grande era la devozione per questo santo, che i nostri antenati composero per lui un versetto devozionale da cantarsi prima dell'introito della prima domenica d'Avvento (Ad te levavi), per nulla dissimile dal versetto in onore a san Basilio magno che si usa nella liturgia bizantina nelle domeniche di Quaresima. Agobardo di Lione (+840) è invece testimone di un testo diverso, sempre in onore di San Gregorio Magno, riportato nel codice che Papa Adriano I (772-795) donò a Carlo Magno per promuovere il canto della Chiesa romana nei territori dei Franchi. Tuttavia, il più famoso ed utilizzato rimase questo:
Sanctíssimus namque Gregórius cum preces effúnderet ad Dóminum ut músicum donum ei désuper in carmínibus dedísset, tunc descéndit Spíritus Sanctus super eum, in spécie colúmbæ, et illustrávit cor ejus, et sic demum exórtus est cánere, ita dicéndo : Ad te levavi…
Mentre il santissimo Gregorio effondeva preghiere al Signore, perché gli inviasse dall'alto un dono musicale per comporre canti sacri, scese allora lo Spirito Santo sopra di lui, in forma di colomba, e illuminò il suo cuore in modo tale che egli si alzò a cantare, così dicendo: "A te innalzo.... (e continua l'antifona d'introito della I domenica d'Avvento)
Presentiamo qui lo spartito in gregoriano del tropo, da cantarsi all'introito della Messa della prima domenica dell'Avvento.
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