Il mercoledì sera, al vespro, cantiamo l'inno Coeli Deus Sanctissime, composto da s. Gregorio Magno (+604).
O Dio santissimo del cielo, che tingi d’ardente fulgore il centro luminoso del cielo accrescendolo di smaglianti splendori; Tu che, nel quarto giorno, collocando l’ardente disco del sole, regolavi l’orbita della luna e l’errante corso delle stelle, per dare alla notte e al giorno un termine di separazione, e dare agli inizi dei mesi un segno chiaro, illumina i cuori degli uomini, cancella le sozzure dell’anima, sciogli le catene della colpa, abbatti la mole dei delitti. Ascoltaci, o Padre amorevolissimo, o Figlio unigenito eguale al Padre, che regni per tutti i secoli con lo Spirito Paraclito. Amen.
Continua la cronaca della Creazione con il quarto giorno (in quanto siamo entrati nel giovedì secondo l'orario liturgico) e il posizionamento degli astri, del Sole e della Luna, e la composizione delle costellazioni. Abbiamo affrontato diffusamente il tema dell'astronomia e dell'astrologia cristiana in questo articolo: vi consigliamo caldamente di leggerlo per una più ampia comprensione della presenza di stelle, pianeti e astri nei complessi iconografici arcaici e medievali.
L'ascoltatore che si pone in ricevimento attivo di questo inno non può che magnificare il Signore il quale, costruendo l'Universo come un architetto perfetto, ha fatto tutto con sapienza (salmo 103). L'inno è penitenziale, senza dubbio, domandiamo a Dio ancora una volta di illuminare i cuori, di cancellare i peccati, di sciogliere le catene delle colpe. Si è voluto qui usare la parola catene, perché rimanda direttamente ad un'immagine nitida per coloro che conoscono la Scrittura: l'esilio babilonese del popolo ebraico e la loro lunga marcia in catene. Ecco che alla schiavitù fisica viene paragonata la schiavitù del peccato, e così come fu chiesto all'imperatore persiano di slegare i polsi, così domandiamo a Dio, vero Re del cosmo intero, di slegarci dal laccio delle passioni e delle trasgressioni.
Il martedì sera abbiamo contemplato l'Annunciazione con il versetto relativo alla Vergine Maria. Oggi, proseguendo nel gioco delle alternanze fra allegorie vetero e neo testamentarie, notiamo un'allusione alle stelle che daranno un segno chiaro: come non correre col pensiero alla stella che ha guidato i magi fino al Redentore? (cfr. Matteo 2,1-12) Dopo l'Annunciazione del Verbo che si incarnerà, ecco che viene svelata la nascita del Salvatore per mezzo delle stelle, create da Dio per l'Uomo.
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