Il 2/15 luglio si festeggia la Visitazione della Deipara presso la parente Elisabetta, così come narrata dal santo apostolo ed evangelista Luca:
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. [Lc 1, 39-56]
Il brano evangelico di cui sopra è ovviamente recitato alla Messa festiva, ma ricorre il suo tema fin dal vespro vigilare, che introduce la festa. Perché commemoriamo questo incontro? Perché non solo anticipa la relazione fra Giovanni il Precursore (che si trova in grembo ad Elisabetta) e Cristo Gesù, ma è densa di profezia e di risvolti spirituali.
Elisabetta si fa una domanda, ma intanto proclama una certezza: si domanda come sia possibile che Maria giunga da lei, Maria che è proclamata Madre del Signore Questa domanda è quasi una citazione perfetta di 2 Sam 6,9: “Come può l’arca del Signore venire da me?”. Sono le parole che Davide pronuncia quando trasporta l’arca dell’alleanza (il grande contenitore mobile in cui si custodivano le tavole della legge di Mosè), segno della vicinanza di Dio all’Uomo. Proprio in quell’occasione l’arca restò presso di lui tre mesi, esattamente il tempo che Maria trascorre con Elisabetta. Lo scopo della visita di Maria sarebbe stato quello di aiutare Elisabetta negli ultimi mesi della sua gravidanza in tarda età, e, allo stesso tempo, di ricevere consigli: vediamo quindi l'esempio della sempre-Vergine come modello per la donna che è premurosa degli altri e allo stesso tempo aperta alla saggezza degli anziani.
Non può che saltare all'occhio non solo la purezza e la determinazione di Maria Santissima, ma anche il silente incontro fra Giovanni e Gesù il Redentore, Il valore di questo incontro, della lode del Battista per Cristo, entrambi ancora nei seni delle loro madri, è immenso. Ci ricorda che la vita umana inizia ben prima della nascita, ma già nel grembo.
Quando Maria giunse nella casa di Zaccaria, Elisabetta, grazie al sussulto di Giovanni che portava in grembo, fu colma di Spirito Santo, lodando Maria e il frutto che portava in grembo per essere stata degna per il progetto di Dio diventando madre del Salvatore. In risposta alla lode, la Vergine Maria espresse il ringraziamento a Dio attraverso quello che è conosciuto come il "Magnificat" riportato dall'evangelista Luca e denso di reminiscenze bibliche. Cantiamo il Magnificat ad ogni vespro dell'anno nella tradizione occidentale. Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi, cioè fino alla nascita di suo nipote Giovanni, il futuro Battista.
L'antifona dei salmi per il Vespro della Visitazione, molto bella, ci ricorda il ruolo della Madre di Dio, quello di aver dato alla luce il Salvatore, oltreché il senso della festa di oggi:
Risplende Maria nello splendore dei santi, perché dal suo grembo è nato il Cristo, Eterno sacerdote. Eccelso è il Signore, che rese una sterile una casa fertile, dalla quale nacque gioioso il Precursore di Cristo.
L'ufficio del Vespro, che abbiamo celebrato ieri sera, si conclude con una colletta che racchiude tutta la festa della Visitazione:
Dio Onnipotente ed Eterno, del mistero dell'incarnazione del Figlio tuo annunciato dall'Angelo ne vediamo la conferma nella manifestazione in grembo di Giovanni, figlio di Elisabetta, quando la Beata Vergine la visitò; Sii ora a noi propizio, o Buon Signore, concedici la tua visitazione e consolazione, e liberaci da ogni tribolazione. Per Cristo, nostro Signore.
Possiamo noi diventare capaci di gioire in Cristo così come Giovanni il Battista quando venne a contatto col Salvatore. Amen.
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VEDI ANCHE
Il Divino Ufficio della Festa in latino su Traditio Marciana.
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