La Festa della Natività di san Giovanni Battista nel Rito Occidentale

Il bambino che è nato, è più che profeta: questi è colui del quale il Salvatore ha detto: Tra i nati di donna non ne è sorto nessuno più grande di Giovanni Battista. [antifona alla liturgia delle Ore per la festa di oggi]

San Giovanni Battista nacque sei mesi prima di Cristo Gesù, come apprendiamo dal Vangelo di Luca, durante la visitazione di Maria ad Elisabetta; ella era già infatti incinta quando "il bambino le saltò in grembo" pieno di gioia nel riconoscere il Messia nel grembo della Vergine Madre.  Ben prima di questo episodio, nel Vangelo di Luca si racconta la nascita stessa del Precursore del Signore, così come ascoltiamo al Vespro vigilare:

Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. (Luca 1:8-15)

I successivi capitoli dell'Evangelo che narrano della visitazione e della nascita del Battista verranno letti al Notturno e alle Lodi come letture. 

 Secondo le parole di Isaia, S. Giovanni si fa "voce che grida nel deserto", praticando una rigidissima ascesi secondo l’uso giudaico del nazireato, vestendosi di pelli di cammello e nutrendosi di locuste e miele selvatico. Secondo alcuni storicisti, egli avrebbe fatto parte della setta essenica, la quale attendeva nel deserto la venuta del Messia. Proprio nel suo eremo, secondo alcuni scritti pseudoepigrafi o apocrifi, egli avrebbe ricevuto illuminazione dagli angeli circa la sua missione, la quale consisté di due diverse fasi: la prima era la proclamazione del Battesimo per la conversione dei peccati, fatto del tutto nuovo rispetto alla tradizionale abluzione rituale, che come è ben noto conferì, pur sentendosene indegno, anche a Nostro Signore; la seconda parte della sua predicazione era invece aiutare le genti a comprendere l’identificazione del Messia da secoli atteso con Gesù Cristo, che egli appena lo vide additò con queste parole, riprese da Isaia e ben sintetizzanti l’offerta sacrificale di sé stesso in espiazione, soddisfazione e redenzione compiuta da Gesù sulla Croce.

Ecco il responsoriale festivo:

Questi è il precursore prediletto, e la lampada luminosa davanti al Signore:

Egli è quel Giovanni che, nel deserto, preparò la via al Signore; e mostrò altresì l'Agnello di Dio, e illuminò le menti degli uomini.

Egli andò davanti a lui con lo spirito e con la potenza di Elia.

Egli è quel Giovanni che, nel deserto, preparò la via al Signore; e mostrò altresì l'Agnello di Dio, e illuminò le menti degli uomini.

L'inno per i vespri della Natività di san Giovanni Battista, composto da Guido D'Arezzo (XI secolo).

Affinché possano con voci tonanti cantare i tuoi servi le mirabili tue gesta, dissolvi il peccato del lor labbro inquinato, o San Giovanni. Un messaggero scendendo dall’altissimo cielo a tuo padre annunziò che grande saresti nato, il tuo nome, e il modo in cui vivrai, per ordin gli svela. Egli dubbioso della celeste promessa perse il dono di un pronto parlare; ma appena nato gli rendesti della voce perduta facoltà. Giacendo nel ventre materno avevi avvertito il Re che nel grembo giaceva; onde ambedue i genitori per i meriti del nato scopron i misteri. Sia onore al Padre, e al Figlio generato, e a te, di pari potenza, o Spirito eterno, solo Dio in ogni tempo. Amen.

In latino:

Ut queant laxis resonáre fibris Mira gestórum fámuli tuórum, Solve pollúti lábii reátum, Sancte Ioánnes. Núntius celso véniens Olýmpo, Te patri magnum fore nascitúrum, Nomen, et vitæ sériem geréndæ Ordine promit. Ille promíssi dúbius supérni, Pérdidit promptæ módulos loquélæ; Sed reformásti génitus perémptæ Organa vocis. Ventris obstrúso récubans cubíli Sénseras Regem thálamo manéntem; Hinc parens nati méritis utérque Abdita pandit. Sit decus Patri, genitǽque Proli, Et tibi, compar utriúsque virtus, Spíritus semper, Deus unus omni Témporis ævo. Amen.

Venite dunque e lodiamo il grande Battista del Signore, Giovanni, che preparò la via al Cristo. 

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