La parola stola deriva dal latino stola, dal greco στολή (stolē), "indumento". Può far sorridere come i latini indicavano con questo lemma uno scialle, spesso portato dalle donne sulla testa come le cristiane moderne usano portare il velo in chiesa.
I sacerdoti pagani romani ed etruschi usavano una stola come parte del rituale pagano dopo aver offerto le torte votive, così come descrive il rito la tavola etrusca Eugvina, trovata in Umbria.
I primi cristiani associavano questo indumento come alla sciarpa cerimoniale indossata da alcuni ufficiali durante la fase del primo Impero, e fu presto adottata anche come paramento, con l'aggiunta di croci su di essa. La cintura liturgica appare fin dall'inizio come un elemento secondario del paramento liturgico, e finché non ottenne una certa estetica più raffinata, non viene menzionata in termini simbolici dai commentatori liturgici medievali dei primi secoli.
In Oriente Si ritiene che le prime menzioni del paramento siano i canoni XXII e XXIII di Laodicea (364 d.C.)In Occidente, fuori di Roma, in Spagna, la stola è propria dei vescovi, dei sacerdoti e dei diaconi. I diaconi la portano sulla spalla sinistra pendente davanti e di dietro, sopra la dalmatica, sempre di colore bianco, in tela o lana; dal XII secolo a tracolla e a sciarpa, e dal XV del colore della dalmatica e sotto di essa.
Nel rito ambrosiano è perdurato l'uso di portare la stola sopra la dalmatica.
I preti della Spagna portavano la stola attorno al collo come i vescovi, ma il Concilio di Praga (675) parla della stola incrociata sul petto; questo modo di portarla si introduce dappertutto dal XIV secolo, e venne prescritto per i presbiteri dal messale pianum.
In Gallia si trova la stola come insegna dei vescovi, detta "pallio" dallo pseudo Germano; la stola diaconale si portava sul camice; la stola sacerdotale è nell'XI secolo cosi propria dei preti che essi la portavano anche nei viaggi. A Roma invece non era un'insegna speciale e la portavano anche i suddiaconi e gli accoliti sotto la pianeta; si diceva "orario", ed era più che altro un'insegna distintiva del clero dai laici. Verso il X secolo, quando il suddiacono e l'accolito non portano più la pianeta, la stola diviene insegna propria del diacono, del presbitero e del vescovo. E da questo tempo l'uso e il significato della stola è uniforme nell'Occidente.
La stola va indossata in forma di X, incrociando i lembi sotto la cintura (corda).
La preghiera per indossare la stola è la seguente:
Riponi in me, o Signore, la stola dell'immortalità, che ho perso a causa della trasgressione dei miei progenitori, e per questo sono indegno di attingere ai tuoi Santi e Divini Misteri. Permettimi di godere della gioia senza fine.
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