Siamo a novembre, e sta arrivando la commemorazione dei defunti (2/15 novembre), vogliamo ricordare questa festività liturgica con un articolo culinario che ci ricorda come l'Occidente e l'Oriente ortodossi, quando erano uniti, festeggiavano le feste nel medesimo modo. Sebbene la Commemorazione Generale dei Defunti occidentale cade il 2 novembre mentre nel calendario bizantino cade in diversi altri giorni dell'anno, si notano similitudini sia per quanto riguarda la tradizione di visitare i cimiteri, sia per quanto riguarda il pasto commemorativo.
Più sotto, il Soul Cake, il dolce da morto della tradizione inglese.
Noi latini continentali eravamo soliti preparare, per queste occasioni, un pane nero, tradizione che si è mantenuta più a lungo in Inghilterra col nome di Soul Cake [1], il "pane delle anime", e in Portogallo, col nome di Pão-por-Deus, il "pane di Dio". I cestini con questi panini venivano condivisi in chiesa e dati ai poveri. Ma non occorre andare molto lontano. Nella nostra Italia vive ancora la tradizione del "pane dei morti" e anche se non lo si porta più in chiesa come un tempo [2], le nonne lo cucinano ancora. In Puglia, addirittura, con la dicitura di "grano cotto", esiste una variante della greca coliva.
La ricetta per il pane dolce Soul Cake è piuttosto semplice: dopo aver fatto l'impasto per il pane si aggiunge pimento, noce moscata, cannella, zenzero o altre spezie dolci, uvetta o ribes e prima della cottura vengono tagliate con il segno di una croce per indicare che si trattava di elemosine. Erano tradizionalmente offerte con bicchieri di vino. Per chi volesse fare il pan dei morti della nostra tradizione, basterà cliccare sul link indicato poco fa.
Le elemosine a nome di defunti sono una radicata espressione della pietà ortodossa, e vengono date ai poveri affinché l'elemosina sia contata a nome del defunto e lo aiutino a superare il Giudizio Particolare. Quanto simile è questa tradizione con quella dei nostri popoli ortodossi di oggi, che portano vino e pane dolce alle parastasi (offici per i defunti) dei nostri antenati!
Nel Medioevo cristiano i nostri antenati per il giorno dei morti formavano processioni con inni e canzoni e raggiungevano i cimiteri dove mangiavano accanto ai loro defunti. Si andava di casa in casa, in Inghilterra, cantando una canzone in cambio di elemosine. Una molto popolare, trascritta nel 1891, recita:
Dio benedica il padrone di questa casa,
anche la padrona,
e tutti i bambini e i piccoli
che intorno alla tua tavola crescono.
Allo stesso modo giovani uomini e fanciulle, il
vostro bestiame e il vostro negozio;
E di tutto ciò che hai dietro la porta della tua dimora,
ti auguriamo di averne dieci volte di più.
Pratiche simili si ritrovano ancora oggi nella Santa Ortodossia, come per esempio nel giorno chiamato Radonitza (Радоница), il martedì della seconda settimana di Pasqua, quando i russi si recano al cimitero e dopo le preghiere condividono un pasto in famiglia.
Se vogliamo riprendere queste splendide tradizioni dei nostri antenati, dopo aver celebrato la veglia per i defunti, dobbiamo portare in chiesa questi dolci e il vino, e condividere un pasto in loro memoria, e offrirne una parte ai meno fortunati. E poi ovviamente, visitare i nostri cari al cimitero.
Ricordiamo che si ricordano i defunti ogni sabato dell'anno e, nella tradizione romana, ogni lunedì di Quaresima. Si possono organizzare dei Placebi e le speciali Messe da Requiem per i propri cari non solo il sabato, ma anche all'anniversario della morte e per i primi 33 giorni dopo la dormizione del nostro caro, come raccomanda san Gregorio Magno.
Risplenda, o Signore, sui nostri cari defunti la tua luce perpetua.
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FONTI E NOTE
1) Carmichael, Sherman (2012). Legends and Lore of South Carolina. The History Press. p. 70. ISBN 9781609497484.
2). Castella, Krystina (2010). A World of Cakes: 150 Receipes for Sweet Traditions from Cultures Near and Far. Storey Publishing. p. 76.
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