La Chiesa ha chiamato i santi Cosma e Damiano, insieme con altri medici e dottori, col titolo di anargiri, ovvero "senza compenso". Perché? perché offrivano i loro servigi di medici senza chiedere alcun salario. Sulla loro vita, miracoli, guarigioni e sofferenze troviamo resoconti nei martirologi e nei compendi delle Vite dei Santi. Da questi leggiamo che, secondo il comandamento del Vangelo, alcuni di questi grandi santi vagavano per le città e i villaggi, predicando Cristo e guarendo i malati. Per un forte amore per Dio e per il prossimo, non hanno mai fatto pagare per i loro servizi, obbedendo al comando di Cristo Salvatore, il quale disse: «In dono avete ricevuto, gratuitamente date.» (Mt 10, 8). Come risultato di queste azioni meravigliose, il mondo li ha soprannominati "medici senza argento", o anargiri.
Poiché la guarigione non era data tanto dalle medicine prescritte quanto dalla loro fervente preghiera a Dio, il loro unico modesto pagamento era che l'uomo guarito abbracciasse la vera fede in Cristo Signore. Per la loro forte fede e profonda umiltà, ma anche per il modo in cui comprendevano, vivevano e traducevano l'insegnamento del Vangelo, Dio diede loro il dono di operare miracoli. Coloro che incontrarono i santi di Dio si convertirono al cristianesimo, ricevendo la guarigione dell'anima, insieme a quella del corpo. Durante la cura, alcuni di questi santi guaritori hanno accolto nella loro casa, con tutto il loro amore, coloro che erano affetti da varie malattie, e quelli immobilizzati a letto, li hanno portati loro stessi sulle spalle, cercando di curare tutta la loro impotenza e dolore. Insieme alle cure e alle medicine, i Santi Dottori anargiri raccomandavano ai malati della preghiera e del pentimento. Oltre alle consultazioni mediche, alle varie guarigioni e all'espulsione degli spiriti immondi, diffondono in modo particolare l'insegnamento di Cristo e vigilano su tutti i cristiani convertiti affinché camminino rettamente nella parola del Vangelo e non verso l'apostasia. Questa missione alla fine li portò al martirio.
San Basilio Magno, uno dei grandi luminari della Chiesa, chiama la medicina "arte", che ci è stata donata da Dio in aiuto, perché aiuta, per quanto possibile, i malati:
Ogni arte ci è stata donata da Dio come aiuto alla nostra natura debole. Ad esempio: l'agricoltura ci è stata data perché ciò che cresce da solo non basta a soddisfare i nostri bisogni; poi l'arte della tessitura, perché l'abbigliamento è necessario sia per il decoro che per la protezione dagli influssi nocivi dell'aria; e così è l'architettura (muratura), e così è l'arte medica. Perché il nostro corpo, a causa della sua debolezza, è soggetto a vari influssi nocivi, alcuni provenienti dall'esterno, alcuni nati dall'interno, attraverso il cibo, e soffrendo, a volte per abbondanza, a volte per mancanza, per questo ci è stata donata da Dio, guida di tutta la nostra vita, l'arte medica, come modello per la guarigione dell'anima, affinché attraverso di essa si tagli il superfluo e si aggiunga ciò che è necessario. Perché, come non avremmo avuto bisogno dell'invenzione e del lavoro dell'agricoltura, se fossimo rimasti nel paradiso delle delizie, così non avremmo avuto bisogno di alcun aiuto medico per rimuovere il dolore, se fossimo rimasti liberi da qualsiasi dolore, com'era dato a noi dopo la creazione, prima della caduta.
(San Basilio Magno, Le grandi regole, D. 55, R. I, PSB, vol. 18, pp. 296-297).
In memoria dei santi Cosma e Damiano, innalziamo oggi ferventi preci a Iddio Onnipotente affinché ci doni medici competenti e non dediti al vile denaro, ma piuttosto dediti all'amore per le persone, quello stesso amore che è riflesso dell'Amore del Creatore. Il Cristo Medico, Colui che salva il corpo e l'anima, ci renda partecipi della sua Grazia, la stessa Grazia che ha concesso ai suoi servi Cosma e Damiano. Amen.
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