Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato. Non ve le ho dette dal principio, perché ero con voi. [Giovanni 15:26-16:4].
Dopo la solennità dell'Ascensione, siamo nell'ultima domenica del tempo pasquale, chiamata Viri Galileaei per l'introito della Messa: Uomini di Galilea, perché fissate nel cielo lo sguardo? Come l'avete visto salire al cielo, così il Signore ritornerà. Alleluia. Applaudite, o genti tutte: acclamate Dio con canti e giubilo. Alleluia.
L'antifona riprende la festa dell'Ascensione che si è celebrata pochi giorni prima, con la sua gioia semplice e sincera dei cristiani di buona volontà: confessiamo di credere nella seconda Venuta del Salvatore, una discesa gloriosa dal Cielo, per il giudizio universale.
Il Signore rende manifesto il destino degli apostoli: vi cacceranno dalle sinagoghe. Vi uccideranno e crederanno di rendere culto a Dio. Parole spaventose per chi ha una fede debole. Ed è vero, la profezia di Cristo per la sua comunità si è avverata. Gli apostoli furono cacciati dagli ebrei dalle sinagoghe, i pagani fecero strage per secoli dei cristiani, dei figli spirituali degli Apostoli. Cristo vuole fortificare i suoi discepoli, far loro presente che, nonostante il dolore, la fatica, la violenza, il Consolatore non mancherà. Lo Spirito Santo non mancherà. Ecco che, terminato il periodo pasquale, la gioia lascia il posto alla "normalità" della vita, fatta di prove e sopportazione. Ma il Signore ci conferma che non siamo soli in tutto questo. Lo Spirito Santo, il Consolatore, è con noi.
Il Salvatore ci spiega anche perché il mondo è malvagio e pieno di uomini maligni: non hanno conosciuto il Cristo né il Padre suo che lo ha mandato nel mondo. Solamente il vero Dio e la comunione con Lui possono dare pace all'Uomo. Il resto dei culti, tradizioni e occupazioni umane non sono altro che flebili placebi che non danno alcuna sicurezza, alcun conforto vero, alcuna soddisfazione. Al massimo, gonfiano temporaneamente il nostro ego - e tale superbia genera in noi i più tremendi peccati, come la violenza sul prossimo e i desideri più distruttivi. Solo Cristo può dare la vera pace, non la pace mondana, per sue stesse parole, ma la pace divina, una quiete dello spirito che - è vero - risulta costosa, affatto comoda, ci spinge ed esorta alla lotta interiore, alla distruzione dei lacci che imprigionano il nostro essere accovacciato nell'inganno spirituale, ma è una pace stabile, duratura, perfetta, perché siamo diventari dimore dello Spirito Consolatore. Abbandonati i pensieri terreni, siamo degne case viventi del Paraclito: e saremo resi degni di glorificare e cantare con i beati in Dio: Alleluia.
Commenti
Posta un commento