Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: «Dove vai?». Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. [Giovanni 16:5-14].
Nella quinta domenica del ciclo pasquale, chiamata in latino Vocem iucunditatis, dall'introito che si canta in questa domenica, contempliamo il mistero dello Spirito Santo. Non può che essere una voce gioiosa quella che parla per bocca dello Spirito divino, che proclama parole di giustizia e verità. Ed ecco che il Signore ci mostra il momento in cui noi siamo già nati, ma che per gli Apostoli rappresentava il futuro: verrà lo Spirito Santo. In che senso lo Spirito Paraclito, che significa "Consolatore", dimostrerà la colpa del mondo riguardo il peccato? lo dice chiaramente Gesù Cristo. Essi non credono in me. Parla di colpa, di peccato. Parole forti, ma che dobbiamo imparare a comprendere. Cristo parla in modo duro, perentorio, perché è la Verità incarnata. La Verità, a volte, fa male. Fa male al nostro ego, al nostro orgoglio, alla nostra piccola visione dell'esistenza. Ma il Signore manderà il suo Consolatore, lo Spirito Santo, che riempirà la Chiesa di letizia, di gaudio, di festa. Lo Spirito Santo, il Vivificante, ci arricchirà di doni perfetti come l'umiltà, la costanza, la fortezza, la pace. Ci aprirà le porte della santità, vivificando la nostra vita con i frutti dell'unione mistica con Dio. E, con le parole di Cristo, vi guiderà alla verità intera. Questa esperienza è cangiante, visibile, palpabile: i dogmi che la Chiesa ha difeso nei secoli contro le porte dell'eresia sono stati resi manifesti dall'azione pneumatica della Chiesa, dalla presenza dello Spirito divino che ha illuminato l'intelletto dei partecipanti ai sinodi universali. Del resto, cosa poteva muovere uomini anziani da regioni lontane e che parlano lingue diverse, e far loro affrontare viaggi, briganti, tempeste, intemperie e malattie per riunirsi e vociferare su cavilli teologici? Solo la forza e l'impulso della "verità intera", dello Spirito Santo, poteva muovere tali uomini e unirli nella verità, nell'espressione piena e vincolante di un concetto teologico. Nei grandi sinodi ecumenici si manifestò chiaramente la potenza dello Spirito Santo, capace di far parlare lingue diverse e renderle comprensibili nella legge dell'Amore, duplicando l'esperienza degli Atti, quando gli Apostoli si rivolsero agli stranieri di vari luoghi e ognuno comprese il messaggio nella sua propria lingua.
Lo Spirito Santo parla anche a noi nel modo a noi congeniale, nel nostro linguaggio intimo. Lo Spirito Santo è quella voce gioiosa dentro di noi che nutre la nostra anima e ci fa perseverare nella vita cristiana nonostante gli scandali e le vicissitudini che ammorbano la nostra epoca. Mi piace ricordare che, col battesimo, siamo diventati templi dello Spirito Santo. Egli alberga in noi. E' un marchio indelebile che non può andarsene: Dio è entrato nel cuore dell'Uomo. Siamo noi sordi a questa voce di letizia, a questo soave canto perpetuo che è la voce dello Spirito Santo. Riceviamo un messaggio di speranza da parte del Signore: il principe di questo mondo è condannato e lo Spirito Santo vi annuncerà le cose future. Il demonio è sconfitto, e lo dimostra non solo la santa Resurrezione dell'Unigenito dal regno dei morti, ma anche la vita della Chiesa: nonostante la moltitudine di nemici, interni ed esterni, di scandali, di problemi, di piccolezze, la Chiesa è salda e ferma e proclama senza posa la verità di Cristo risorto, glorificando il Signore. Ecco che lo Spirito Santo è l'anima della Chiesa, si manifesta in ognuno di noi e nella forza della Chiesa stessa. Lo spirito profetico è un altro grande dono che Cristo Dio ha fatto alla sua Chiesa, e che è vivo, anche se in modo diverso dalla glossolalia di Corinto. Esso si compie nel "battesimo di fuoco" (Luca 3:16), ovvero nell'ingresso nella Chiesa con l'immersione in acqua e l'acquisizione dello Spirito Santo (cresima) che inizia i cristiani sulla via mistica dell'unione divina.
Cristo avrebbe voluto formare gli Apostoli su ciò che li attendeva, sulle tribolazioni, sul martirio, sulla loro predicazione, ma non erano pronti, non erano capaci di portarne il peso. Questo, perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace (1Cor. 14:33), ha nascosto alcuni dettagli ai suoi discepoli, come noi nascondiamo ai bambini le terribili vicissitudini della vita adulta. Quando saremo pronti ad accettare il peso, Cristo aprirà le porte dello Spirito e riceveremo la verità tutta intera, che distruggerà la nostra piccolezza e ci spalancherà le porte dell'eternità. Ma dovremo essere capaci di accettarne le conseguenze, e di essere pronti. Nel frattempo, godiamoci la voce della gioia, lo Spirito Santo.
Cristo è risorto, alleluia!
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