Iconografia Latina: il simbolo del Pavone

 Il pavone è un animale esotico, certo, ma ben conosciuto in Europa fin dai tempi della Roma Classica, quando i ricchi e i patrizi adornavano i propri giardini privati con questi splendidi pennuti. Secondo la mitologia romana, il pavone era un animale sacro alla dea Giunone, che aveva posto gli occhi del suo guardiano amato Argo, ucciso da Mercurio, proprio sulle penne di questo uccello. 



Basilica di Filippopoli (Plovdiv), Bulgaria, IV secolo

Il cristianesimo delle origini attribuisce al pavone significati generalmente positivi. È grazie alla credenza che le sue piume cadono ogni autunno e ricrescono ogni primavera che è simbolo di rinascita spirituale e quindi di rinnovamento e resurrezione. I suoi innumerevoli occhi sono anche considerati un emblema dell'onniscienza di Dio.  Per questo è frequente trovare l'icona di un pavone come simbolo per Cristo in Occidente. Insieme all'Agnello, al Pesce e ad altri simboli occidentali, il Pavone verrà giudicato una icona "eretica" dal concilio di Nicea II che imporrà - in Oriente almeno - di non figurare Cristo o i santi con immagini di animali. Ma questa regola non verrà sempre rispettata in Occidente. 

I bestiari tardo-medievali attribuiscono al pavone un significato negativo, dovuto al fatto che gli piace molto strusciare, sfoggiare le piume, fare la ruota e guardarsi intorno con sguardo presuntuoso: il pavone così diventa simbolo di orgoglio e arroganza. Ma si addolora quando vede i suoi piedi piuttosto brutti perché sfigurano con la magnificenza del suo aspetto: allo stesso modo, l'uomo può godere dei suoi meriti ma non deve dimenticare le sue colpe o rischia di costruire la sua vita sul nulla. Infine, il pavone può essere un attributo di elemento aria, governato da Giunone secondo la teoria dei quattro elementi e quindi figurare nell'Oroscopo delle pitture cattedrali come simbolo dell'Aria. 


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