Il Mercoledì delle Ceneri

 Nelle parrocchie latino-ortodosse di tutto il mondo ancora vive l'antichissimo rito dell'imposizione delle ceneri, che avviene il primo mercoledì di Quaresima, noto come Mercoledì delle Ceneri. 

Il rito nella pratica latino-ortodossa attuale

Dopo aver concluso la Litania del Kyrie (al quale sono aggiunti i Tropi Quaresimali), il clero si inginocchia dinnanzi all'altare mentre il Lettore recita il salmo 50 (51). Dopo una piccola litania si recita una preghiera apologetica cui segue la benedizione delle ceneri, alla quale segue poi l'imposizione delle ceneri stesse. Dopo l'imposizione delle Ceneri, la liturgia in tono penitenziale prosegue come di consueto nello schema gregoriano. 

L'apologia, particolarmente bella, è la seguente:

Signore, Ti supplichiamo, misericordiosamente ascolta le nostre preghiere, e risparmia tutti coloro che confessano i propri peccati a Te; che essi, la cui coscienza è accusata dai propri peccati, per il Tuo misericordioso perdono possano essere assolti, per mezzo di Cristo, il nostro Signore. Amen.  Dio Onnipotente, e Padre misericordioso, che hai pietà di tutti gli uomini, e che non vuoi la morte del peccatore, ma piuttosto che desista dal suo peccare, e sia salvato; Misericordiosamente rimetti a noi i nostri debiti; ricevici e confortaci, che siamo addolorati e stancati dal peso dei nostri peccati. La tua natura è di aver sempre misericordia; a Te solo appartiene il perdono dei peccati. Dunque, buon Signore, risparmia il tuo popolo, che tu hai riscattato, non entrare in giudizio col tuo servo, non adirarti con noi, che docilmente riconosciamo i nostri peccati, e veramente ci pentiamo dei nostri difetti, e soccorrici presto in questo mondo, cosicché potremo vivere con te nel mondo a venire, attraverso Gesù Cristo, nostro Signore. 



La Liturgia delle Ceneri nella Latinità Pre-Scisma 

Il Rito delle Ceneri è antichissimo ed è antecedente alla riforma di san Gregorio I il Grande (+604).  secondo la discettazione del card. Niccolò Maria Antonelli nel 1727 [1], e secondo lui per i primi secoli veniva svolta in silenzio a Roma, presso la basilica di sant'Anastasia nella quale il pontefice stesso officiava il rito penitenziale: dal VI secolo fino al secolo XII una lunga processione - a piedi scalzi - conduceva i fedeli, guidati dal clero, dalla basilica di sant'Anastasia fino a santa Sabina sull'Aventino, ove si celebrava una Messa. Dal XIII secolo fino al XVIII il rito fu reso silente, ma invece si usò la formula << ricordati che sei cenere e cenere tornerai >> dal tempo di san Gregorio Magno fino a Papa Celestino III (1198) quando fu deciso di non usare alcuna formula per l'imposizione delle ceneri (nihil dicendo). 

Vediamo adesso una testimonianza del IX secolo, l'abate Regino di Prum (+800) il quale ci racconta quanto segue:

<< Il primo giorno della Quaresima, le folle di penitenti che vestono l'abito della penitenza pubblica a causa dei loro grandi peccati si radunano dinnanzi alle porte del palazzo apostolico  (la residenza del vescovo, ndt) e della chiesa, vestiti di sacco. Essi vengono poi esaminati dai decani, ovvero dagli arcipreti delle chiese, e dai preti confessori, ossia dai parroci, circa la loro condotta. Secondo la gravità delle loro colpe, il vescovo poi raccomanda loro un canone di penitenza specifico, secondo il grado di colpa. Dopo di ché, [i penitenti] vengono condotti in chiesa e si prostrano a terra, e su di loro viene recitato dai sacerdoti l'Officio dei Sette Salmi [2], con le lacrime agli occhi per i loro peccati. Concluse le preghiere, i canonici fanno rialzare i penitenti e li benedicono con l'acqua santa, poi impongono su di loro le ceneri: coloro che sono macchiati con le ceneri non possono più presentarsi in chiesa fino alla Messa della Cena del Signore (il Giovedì Santo, ndt) quando verranno reintrodotti in chiesa, dopo aver concluso le loro penitenze. >> [3]

L'Abate Aelfric di Eynsham (+1010), detto Il Grammatico, descrive pure il Mercoledì delle Ceneri:

<< In tutto il mondo, nel grande primo Mercoledì di Quaresima, i sacerdoti benedicono secondo i costumi antichi le ceneri condotte in chiesa, e dopo le impongono sulle teste dei fedeli, affinché essi si ricordino che provengono dalla terra, e che torneranno ad essere terra, secondo il comandamento dell'Onnipotente ad Adamo quando peccò contro di Lui. [...] Questo viene detto non delle anime degli esseri umani, ma dei loro corpi, i quali dalla terra risorgeranno uscendo dalla tomba nel Giorno del Giudizio, quando il nostro Signore Gesù Cristo tornerà a giudicare i vivi e i morti, e il mondo intero con il fuoco. Per questo noi poniamo le ceneri sulla testa dei fedeli, per ricordare loro di pentirsi in questa Quaresima. >>  [4]

In Inghilterra nel X secolo, il Rito delle Ceneri si celebrava ai Vespri o all'Ora Nona:

<< Quando scende il crepuscolo, all'Ora Nona, l'Abate vesta la stola e benedica le ceneri e le imponga sui fratelli, dando assieme alle ceneri una penitenza. >> [5]

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NOTE

1) Pubblicata come "Appendix I" al Vetus Missale Romanum monasticum Lateranense, cum præfatione, notibus & nonnullis opuscolis del gesuita Emanuele de Azevedo (Roma, Venanzio Monaldini, 1754, pp. 329-340)

2) Officio penitenziale scritto dal Beato monaco Cassiodoro nel VI secolo.

3) Regino di Prum, Libri duo de Synodalibus Causis, Lib. I, Corpus Juris Canonicis, ed. Friedber, I. 2001. 

4) Aelfric il Grammatico, Vita dei Santi

5) Ch. IV, pg. 32, The Monastic Agreement of the Monk and Nuns of the English Nation, tradotto da Thomas Symons. 

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