Il corpo di san Cutberto di Lindisfarne e i protestanti

In Italia pochi conoscono questa grande figura del monachesimo inglese del VII secolo, san Cutberto (Cuthbert) di Lindisfarne, grande centro monastico del periodo dell'eptarchia anglosassone. San Cutberto (+ 687) è commemorato il 20 marzo, giorno della sua dormizione, è stato vescovo-abate di Lindisfarne, l'isola santa della Northumbria, un luogo dove eremiti e monaci inglesi praticavano una rigida ascesi. Dopo aver ricevuto nel 651 una visione di sant'Aidano di Lindisfarne che lo chiamava alla conversione, Cuthbert abbandonò la carriera militare che aveva intrapreso e si recò sull'isola per la pratica spirituale. Nel 684 fu fatto abate della comunità, anche se occasionalmente si recava in romitaggio solitario per la preghiera personale. Nello stesso anno fu fatto vescovo di Hexham, nel regno di Northumbria, e anche dell'isola di Lindisfarne. Già Beda il Venerabile (+735) narra che le reliquie del santo sono incorrotte, ovvero il corpo non deperisce, ma rimane integro e profumato. Ma la prova di questo fu un miracolo che accadde durante il regno nefasto di Enrico VIII, il quale volle distruggere le reliquie del santo - insieme con quelle di altri santi. Nella furia iconoclasta del primo protestantesimo, gli emissari del re si trovarono tuttavia dinnanzi alla grazia di Dio. 

Nel 1537 i commissari protestanti di re Enrico VIII giunsero a Durham con l'ordine di distruggere il sepolcro del santo. Ecco la cronaca di cosa avvenne in quel frangente:

Dopo aver spogliato il sepolcro dei gioielli e degli ornamenti, essi lo aprirono per avvicinarsi al corpo (del santo) al fine di distruggerlo, non aspettandosi altro che ceneri e ossa. Eppure, essi vi trovarono un corpo incorrotto, un volto perfetto, con la barba che ancora cresceva, i suoi paramenti ancora freschi, come se fosse pronto per recitare una Messa. Quando il fabbro si accorse di aver rotto una gamba (del santo) mentre apriva la bara, esclamò: "credo di avergli spezzato la gamba". Ma non riuscirono a separare le ossa dalla pelle. (...) Ordinarono dunque di tirare su il corpo, e questi stava in piedi, come se dovesse cantare una Messa, perfino i paramenti erano integri. Comandarono dunque che fosse condotto nella sagrestia, in attesa di sapere il volere del Re circa questo fatto. Ed è così che i monaci e l'abate condussero il corpo in un altro luogo, in una cripta nascosta, sotto il sepolcro ove aveva ricevuto esaltazione fino a quel momento.

Il testo è preso da Charles, Arcivescovo di Glasgow, The History of St. Cuthbert, London: Burnes & Oates, 1887, pp. 337-338.

Ecco come si manifesta la grazia del Signore!

San Cutberto, prega per noi!

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