Il metodo cassinense di interpretazione biblica ci aiuta a riconoscere, solo in tutta la Scrittura, ma anche nei processi storici, la presenza o meno di Cristo e della sua Chiesa.
Possiamo applicare questo metodo di studio anche su un particolare momento della storia della Salvezza. Ad esempio, l'Avvento è un periodo molto prolifico per questo genere di studio biblico. Analizzando un passo di Isaia o anche il semplice Natale, cioè proprio la Nascita del Salvatore, seguendo il metodo di s. Giovanni Cassiano si possono sviluppare in noi tre riflessioni importanti: il primo Avvento è l'autentica nascita del Verbo secondo la carne (Avvento storico). Ma c'è anche l'Avvento interiore, quando lasciamo che Dio faccia nascere in noi la pietà, la volontà di crescere spiritualmente (Avvento tropologico). E poi ci sarà la Seconda Venuta di Cristo, quando verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti, e tutto il mondo col Fuoco del giudizio (Avvento anagogico).
Facciamo un altro esercizio, prendendo il concetto di Gerusalemme. Da una prospettiva storica-letterale, Gerusalemme è una città antica che esiste ancora. Tipologicamente, i Padri della Chiesa (e la liturgia) usano Gerusalemme come allegoria della Chiesa ("noi siamo la Nuova Israele / Nuova Gerusalemme"). In senso tropologico, Gerusalemme è l'anima umana, città "peccatrice ma piena di santità", è proprio il nostro mondo interiore, che è capace di compiere il bene o di distruggere. In senso escatologico, nell'Apocalisse si usa il termine Nuova Gerusalemme per indicare il mondo nuovo, rinnovato, perfetto.
Ovviamente, non tutti i passaggi biblici contengono tutti e quattro i tipi di lettura del testo. Come dice san Marco l'Asceta, la nostra percezione guida la lettura biblica. Specialmente all'inizio, sarà difficile cogliere tutti i sensi di un passo biblico perché una parola polivalente non si manifesta subito in tutta la sua interezza: occorre preghiera, meditazione e conoscenza del testo e dell'ambiente in cui il testo è stato prodotto sotto ispirazione divina. Generalmente, l'Antico Testamento è visto dai santi Padri come tipologico, ovvero come manifestazione di Cristo, della Chiesa e dei Sacramenti. Non scordiamoci che Cristo stesso ha istruito i discepoli di Emmaus su come interpretare le allegorie su se stesso nascoste nei testi di Mosè e dei profeti (cfr. Luca 24:27). I Padri della Chiesa, coi loro Commenti alla Santa Scrittura, ci aiutano a illuminare passi difficili affinché non cadiamo in tentazione o eresia: è sempre bene leggere la Bibbia coi Padri della Chiesa, specialmente all'inizio, prima della meditazione e dell'orazione. Chiediamo il dono dello Spirito Santo per non essere tentati.
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NOTE E BIBLIOGRAFIA
1) Columba Stewart, Cassian the Monk - New York and Oxford: Oxford University Press, 1998, 93
Henri de Lubac, Medieval Exegesis: The Four Senses of Scripture, trans. E.M. Macierowski (Grand Rapids and Edinburgh: Wm. B. Eerdmans and T & T Clark Ltd., 2000), Kindle e-book, Ch. 10.1
John Peck, Interpreting the Bible the Orthodox Way (Preacher’s Institute: 2014), Kindle e-book
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