La Lectio Divina: come applicare la teoria alla prassi

 Dopo aver conosciuto la tecnica di lettura della Bibbia, passiamo ora a comprendere come si applica la tecnica di san Giovanni Cassiano al testo che abbiamo di fronte. Innanzi tutto, la preghiera: non avviciniamoci mai al testo biblico senza chiedere a Dio la sapienza per poterlo comprendere. Rechiamoci dinnanzi alla nostra iconostasi domestica, o dove di solito recitiamo le preghiere. Lasciamo fuori i segnali esterni e le influenze mondane, cerchiamo un tempo del giorno che per noi è di riposo: la Lectio Divina richiede tempo. Quando scegliamo un passaggio biblico, questo non deve mai essere troppo lungo: un paragrafo, una frase, ma mai capitoli interi. Se non sai come cominciare, è molto utile seguire le letture dei lezionari liturgici, così da stare al passo con il calendario della Chiesa.


Ci si segna con la mano destra, dopodiché diciamo le preghiere introduttive e il Padre Nostro. E' molto bella, a mio avviso, la preghiera della tradizione bizantina per la richiesta dello Spirito Santo: 

Re Celeste, Paraclito, Spirito di Verità, che ovunque sei e tutto ricolmi, tesoro di beni e Vivificante, vieni e abita in noi, purificaci da ogni macchia e salva, o Buono, le nostre anime

Come ancora fanno i monaci in Egitto oggi, potremmo aggiungere una preghiera di intercessione al santo che ha scritto il brano biblico che andiamo a studiare: 

Per le preghiere di san (nome del profeta o dell'evangelista), Signore Dio, abbi pietà di me e dammi la comprensione

Dopodiché, possiamo leggere il passo biblico di nostro interesse, facendo molta attenzione ai dettagli. Quando ci applichiamo ad uno studio biblico, dobbiamo innanzitutto essere consci di quella che è l'ambientazione storica e i personaggi della Scrittura: analizzarli dal punto di vista letterale. Dopodiché, ricordare e riconoscere la moralità cristiana e vedere dove questa può applicarsi al testo cui ci stiamo riferendo. Dopodiché, iniziare a memorizzare i dettagli e le emozioni o i concetti che nascono in noi: questa fase è chiamata anche mistica, così come fece Maria la Madre di Dio quando ponderava l'offerta dell'Angelo "nell'intimo del suo cuore". E' proprio nel cuore che dobbiamo quindi adesso lasciare che la Santa Scrittura penetri, operi, si concentri ed evolva non in in un pensiero, ma in una azione interiore. 

Ecco i passaggi generali per una Lectio Divina:

1. Preghiera introduttiva.

2. Lettura del testo, mentale o a voce alta. Quando si individua una parola o un passaggio che evoca in noi un sentire speciale, lo analizziamo in dettaglio. 

3. Meditazione: come una pioggia, buttiamo sul testo le nostre emozioni, le nozioni storiche che conosciamo, ciò che evoca in noi quella parola. E poi raccogliamo tutto in un insieme organico. Se è utile, possiamo anche scrivere tutto questo, per poi confrontarlo coi Padri della Chiesa per correggere la nostra parte sentimentale e instradarla sulla corretta comprensione del testo da parte della Chiesa. 

4. Orazione: dopo aver raccolto i pensieri e averli interiorizzati, costruiamo una preghiera basandoci sul testo che abbiamo davanti. Se per esempio stiamo leggendo di un passo della Resurrezione di Cristo, possiamo lodare il Signore e ringraziarlo del suo sacrificio perfetto che ha rinnovato il cosmo di cui noi facciamo parte, e gli chiediamo di esser partecipi della resurrezione alla fine dei tempi, e di non venir distrutti dal fuoco del giudizio. 

5. Contemplazione. Dopo aver pregato in accordo alla necessità o all'ispirazione del testo, viene l'ultima fase della Lectio.  Commemoriamo dentro di noi i Misteri scoperti nella meditazione e rendiamo grazie a Dio per la Presenza che ci ha concesso. 

6. Preghiere di congedo

E infine, i Padri monastici parlano di una settima fase, le actiones. Ovvero, applicare nella vita quotidiana quanto appreso durante la meditazione della Scrittura: cosa Dio vuole da noi, e compierlo. 

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