Vicino a Capua, sul Monte Tifata in Campania, un monastero dell'XI secolo presenta per noi un altro modello iconografico nella riscoperta dell'iconografia latina tradizionale. Parliamo dell'abbazia di Sant'Angelo in Formis, dedicata all'arcangelo Michele. L'abbazia è stata un centro spirituale per i longobardi della regione fino alla loro completa assimilazione durante la conquista normanna.
L'Abate Desiderio di Montecassino nel 1075 dispose la ricostruzione della chiesa alla quale parteciparono maestranze italiche e bizantine, applicando i canoni iconografici comuni alle due tradizioni.
La facciata presenta una Vergine Orante circondata da angeli, con l'iscrizione in greco e latino. Notiamo la presenza di un esonartece decorato.
L'abside del presbiterio è decorata con un Cristo in trono circondato dai simboli dei quattro Evangelisti e, nella parte inferiore, dagli Arcangeli cui la chiesa è dedicata.
Una Crocefissione dalla navata.
I colonnati sono decorati con graziose immagini riempitive. I capitelli corinzi sono con tutta probabilità stati riutilizzati dall'antico tempio di Diana che un tempo sovrastava il colle, caduto in disuso con l'arrivo del Cristianesimo. Sulla controfacciata invece imponente all'occhio campeggia il Giudizio Universale. Ai lati della chiesa invece, parzialmente rovinati, stanno 15 affreschi figuranti storie dell'Antico (Genesi, Esodo e Giudici) e del Nuovo Testamento.
Purtroppo, nonostante il pluteo sia stato divelto, è possibile ammirare la genuina forma ortodossa di questa chiesa.
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