Il Nascosto che si svela - riflessioni sulla Velazione delle immagini sacre

 La Quinta Domenica della Quaresima i cristiani occidentali velano le immagini sacre. La domenica prima delle Palme, quando entriamo in chiesa, notiamo come le immagini che amiamo e che veneriamo ogni giorno sono adesso velate, irriconoscibili ma presenti. Quei drappi scuri nascondono l'oggetto della nostra riverenza, ma non possono annientarlo. E' sempre lì. Sappiamo cosa si nasconde sotto quei veli, ma non possiamo vederlo chiaramente. 

Così divenne Dio per Adamo ed Eva dopo la caduta dell'Eden. Rivestiti dal peccato, gli occhi di Adamo ed Eva non potevano più vedere Dio nella sua pienezza, ma attraverso il culto e le immagini che Egli permise loro di scorgere la Sua presenza: con la voce parlò a Caino, ad Abele, a Noè, ad Abramo; tramite simboli prefigurava l'incruento sacrificio con Melkisedech; Tramite il roveto ardente parlò a Mosè; con sogni e profezie parlò a Giuseppe, a Davide, a Daniele, Isaia, Ezechiele e a tutti i profeti. Con l'ispirazione istruì Salomone, fece pentire Manasse, mosse la mano di Giuditta. Il Tempio di Dio in Gerusalemme è diviso a metà: un velo copre e nasconde il luogo più santo del tempio. L'Antico Testamento, la storia speciale del popolo che Dio si è preservato per far nascere il Cristo, è la storia di un rapporto intimo e profondo fra Dio e il mondo. Tuttavia, un rapporto velato. I profeti e gli antichi Giusti non potevano gustare pienamente della conoscenza di Dio perché potevano farne esperienza, ma non l'avevano veduto. Ed ecco che, figurativamente, veniamo anche noi catapultati in quella condizione, ai tempi dell'Antica Alleanza, quando veliamo le immagini sacre. Entriamo così in sintonia con coloro che - sebbene sulla retta via - non erano pienamente consapevoli di Chi stessero aspettando, venerando, adorando. 



St. Michael Orthodox Church, Whittier, California. Chiesa ortodossa di rito occidentale

La Domenica successiva, la Domenica delle Palme, riconosceremo Chi stiamo aspettando: il Cristo Dio, il Verbo, si manifesta qual Re del popolo cristiano e il suo tipologico ingresso trionfale in Gerusalemme è icona del nostro ingresso nel Regno di Dio quali cristiani. Dopo aver gustato della vittoria, della comprensione della grandiosa offerta, dell'eredità ottenuta, veniamo poi lanciati nel percorso educativo della sofferenza e della Passione che ognuno di noi vive nella sua vita, compiendo la chiamata del Signore: prendi la tua croce e seguimi. Il Cristo soffrì per riscattare l'Umanità, e siamo testimoni di questo evento di portata cosmica; e infine siamo partecipi della gloriosa e tremenda Morte del Redentore. Il velo del tempio si squarcia, il Dio nascosto e incomprensibile dei giorni antichi si fa palese e splendente di luce come un Sole. Cristo è qui, davanti a noi, nudo nella carne, ma rivestito di gloria e incorruttibilità. La sua salvifica resurrezione spalanca le porte del Paradiso. I veli vengono divelti: tutto è stato svelato, la Luce rifulge nelle tenebre. E a quanti l'hanno accolta, ha dato il potere di diventare figli di Dio. 

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