Le Catacombe romane furono scoperte nel 1578 da Antonio Bosio e negli anni seguenti furono ritrovate decine di catacombe attorno alla città di Roma. La lunghezza totale dei corridoi sotterranei raggiunge i 500 chilometri di lunghezza. La più antica è datata 107 d.C. testimoniando una fervente attività liturgica e una presenza forte nell'Urbe fin dall'Era Sub-Apostolica.
Le persecuzioni, sebbene fossero spesso dettate dalla tempra e dalle preferenze dei governatori regionali, erano spesso tuttavia comandate proprio dagli imperatori che potevano avere o meno una certa antipatia per la nascente Chiesa. Questo comporta un certo distacco fra l'evoluzione delle varie gallerie catacombali, dettate dall'esigenza del momento.
Le catacombe di Domitilla a Roma
Dopo la morte dell'imperatore Valeriano I per vent'anni i cristiani romani godettero di una certa libertà. Furono organizzate le prime chiese (in case private, le domus ecclesiae), furono ordinati ministri di culto e furono iniziate diverse attività sociali e filantropiche come la cura dei malati, le collette in denaro per i bisogni dei poveri, e così via.
Le catacombe di santa Priscilla
Le catacombe all'inizio fungevano da Cimiteri. Per i romani, anche pagani, la morte era sacra e la presenza di un defunto rendeva il luogo sacro: per questo in Occidente invalse la pia pratica di seppellire i santi sotto gli altari, al fine di santificare lo spazio. I corridoi e i livelli delle catacombe erano costruiti in modo da ospitare sia gli i cubicoli per i defunti, sia spazi più ampi per le celebrazioni cultuali e le riunioni dei fedeli. Un esempio simile nel mondo ortodosso lo si trova molto lontano, a Kiev, dove la Lavra delle Grotte è costruita in modo non dissimile da una catacomba. I corpi dei santi asceti sono adagiati in nicchie scavate nella roccia e sono presenti cappelle e saloni sotterranei per i gruppi di fedeli. Il medesimo modello lo troviamo nelle catacombe romane dei primi secoli.
Le catacombe venivano costruite interamente sotto terra e quando i cubicoli erano pieni, si scendeva di un livello e si costruiva una nuova galleria. I defunti venivano adagiati dentro le nicchie, avvolti in panni bianchi riempiti di spezie.
L'odio dei pagani per i cristiani dava luogo anche a famose "cacce alla catacombe" per uccidere il maggior numero di cristiani. Si narra che nel 380 l'imperatore Numeriano abbia comandato di sigillare l'accesso alle catacombe dopo che i fedeli vi fossero entrati. Alla riapertura del sigillo dopo diversi giorni trovarono centinaia di nuovi martiri, donne bambini e uomini morti nei corridoi, con gli altari pronti per celebrare...
Dal IV secolo in poi, con l'arrivo di san Costantino e l'edificazione delle grandi basiliche, le catacombe iniziarono a cadere in disuso. L'ultimo papa ad esservi sepolto fu Melziade. Il suo successore, Silvestro I, fu inumato nella basilica di San Silvestro in Capite. Bonifacio IV papa, per consacrare il pantheon che diventava una chiesa, portò delle reliquie dalle catacombe. Sotto Papa Pasquale I (+824) ben 2300 corpi dei martiri furono portati fuori dalle catacombe per essere distribuiti alle chiese. Attorno al IX secolo i pellegrini smisero di visitare le catacombe e verso il secolo seguente se ne perse totalmente la venerazione, per essere poi riscoperte nel XVI secolo.
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